Come ormai ben sappiamo, il 18 novembre , in Sardegna, è avvenuto quello che è stato definito dai media “il ciclone Cleopatra”, che ha causato la morte di 16 persone, nonché innumerevoli danni a tutte quelle zone colpite in pieno dall’alluvione.
Addirittura, si parla di circa duemila sfollati, che sono stati accolti in case private di parenti o conoscenti, oppure assistiti in strutture di accoglienza adibite nelle scuole, nelle parrocchie o in altri edifici comunali di Olbia, Torpè, Uras, Solarussa, Terralba e San Gavino.
Tuttavia, nel mezzo del lutto, mentre c’è chi è disperato per la morte dei propri cari o per i danni provocati alla propria abitazione, è stata avviata una catena di solidarietà a partire proprio dai giovani!
Infatti, molti studenti si sono disseminati in giro fra le zone più colpite, per portare il loro aiuto.
Questo fa capire la forte volontà che c’è in Sardegna di ripartire, cercare di ricominciare la propria vita, che sembra essersi fermata al tragico giorno dell’alluvione.
Grazie ai numerosi volontari giunti da ogni parte d’Italia per soccorrere ed aiutare in svariati modi tutti coloro i quali si trovano in difficoltà, molti di questi hanno potuto già far ritorno nelle proprie case.