Addio al padre della lotta contro l’apartheid

Nelson Mandela è morto a 95 anni. Il presidente del Sudafrica, Jacob Zuma, ha annunciato giovedì sera in un commosso discorso televisivo alla nazione la scomparsa del suo predecessore, eroe della lotta all’apartheid nel Paese.

«I nostri pensieri – ha detto – sono con la sua famiglia, con i colleghi e amici e con il popolo sudafricano». Zuma, visibilmente commosso, ha espresso «profonda gratitudine» per Mandela e ha ordinato il lutto nazionale. Le bandiere saranno a mezz’asta in tutto il Paese da venerdì al giorno delle esequie. «La sua anima riposi in pace. Dio benedica l’Africa», ha detto ancora Zuma.

«Voglio ricordare con semplici parole la sua umiltà, la sua grande umanità per la quale il mondo intero avrà grande gratitudine per sempre». Nel suo annuncio Zuma si è rivolto ripetutamente a Mandela col suo popolare e affettuoso soprannome: Madiba.

Mandela soffriva in particolar modo di difficoltà respiratorie perché contrasse la tubercolosi durante la lunga prigionia a Robben Island. Soffriva inoltre di fastidi alla vista, causati dagli anni di lavori forzati in una cava di calcare.

«Nelson mandela è vissuto per un ideale e l’ha reso reale. E’ uno dei personaggi più coraggiosi della nostra era. Appartiene al tempo, alla storia. Ha trasformato il sudafrica e tutti noi». Così il presidente Usa Barack Obama ha ricordato Mandela.

L’OMAGGIO DAL MONDO – Dal leader cubano Raul Castro  al presidente palestinese Mahmoud Abbas («Mandela è stato simbolo della liberazione dal colonialismo e dall’occupazione per tutti i popoli che aspirano alla libertà»), da ogni parte del mondo sono piovuti tributi a quella che per decenni è stata una delle figure simbolo delle battaglie terzomondiste, prima di assurgere a punto di riferimento universale per la difesa della libertà. La cancelliera tedesca Angela Merkel gli ha reso omaggio in quanto «nome per sempre associato alla lotta contro l’oppressione del suo popolo», mentre il presidente francese François Hollande lo ha definito un «lottatore instancabile» che «ha fatto la storia, quella del Sud Africa e quella del mondo intero».

L’eroe, se così possiamo chiamarlo, anche se potrebbe sembrare  poco rappresentativo riguardo il grande contributo dato a tutto il mondo, deve essere per tutti noi un simbolo di vita, volontà, pace e amore.

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