La donna e lo sport: che bella avventura!!!

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Un po’ di storia- Se da una parte esistono prove di qualche pratica femminile nello sport fin dal 1900 a.C., dall’altra le donne ebbero un ruolo limitato quando nacque lo sport moderno. Ciò va imputato agli influssi del romanticismo ottocentesco, che aveva creato l’immagine della donna quale essere malinconico, o addirittura, come la vedeva Alfred de Vigny, una creatura malata e dodici volte impura.

La marginalità della donna nel moderno movimento sportivo era anche la necessaria conseguenza di relegarla a un ruolo generalmente subordinato, limitato alla sfera dei lavori domestici e alla procreazione.

Il francese Pierre De Coubertin, inconsapevole della partecipazione anche femminile ai Giochi di Olimpia, affidò per questo alla donna una funzione poco importante, in un ruolo che prevedeva solo l’incoronazione dei vincitori. A questo si oppose la francese Alice Milliat, fondatrice, nel 1921, della Federazione sportiva femminile internazionale, con la quale riuscì alla fine a dare importanza e riconoscimento alle donne nello sport agonistico.

La donna ai giorni nostri– Ecco una ricetta per il successo. La donna omologata allo sport, cosa che nell’antichità era impensabile, in quanto lo sport era il modo più diretto per l’uomo di provare la sua forza e intelligenza. Secondo alcuni studiosi è, a tutt’oggi, in atto una lotta per dimostrare l’uguaglianza tra la donna e l’uomo. Oggi, però, la donna pratica tutte le varie discipline sportive in ogni continente, eccenzion fatta per alcuni paesi orientali dove alla donna si obbliga il portamento di un velo e le si vieta di praticare attività sportive. Contrapposto nettamente a questa ideologia conservativa della donna c’è il femminismo che nei paesi più evoluti lotta per l’uguaglianza professionale e morale tra uomo e donna.

Ciò che molti non capiscono è come lo sport possa dare ad una donna influenze positive per la sua salute e per il suo stato d’animo. Il ritratto di una donna nello sport è qualcosa di eccezionale, lo sport la rende: forte, allegra, ottimista e decisa a vincere; questo, se vogliamo, è un po’ il lato forte del sesso debole. Numerose donne hanno dimostrato che nello  sport niente è impossibile, basti pensare alla grande ginnasta rumena Nadia Comaneci che ottenne, a soli 14 anni, il primo 10 alle Olimpiadi di Montreal in Canada, ma non è di certo l’unica anche la nostra Italia ha fatto molto nello sport con Valentina Vezzali, Federica Pellegrini e molte altre, che mantengono alto il valore della donna.

 

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