Prendi un laboratorio e mescola un gruppo di allievi diversamente abili, i loro docenti, aggiungi un pizzico di entusiasmo e amalgama una serie di materiali. Mescola abbondantemente e cuoci a fuoco lento. Otterrai un prelibatezza del Pascal: l’arte a modo nostro. E tra ciondoli, portachiavi o altro in pasta di fimo, vassoi, taglieri e cofanetti si consumano le note del pasticcio di colori, delle sfumature di rosso, gialli, verde, bianco. Tocco finale? Il decoupage che conserva e custodisce gelosamente strenne natalizie, alberi e decorazioni tutti di forgia diversa perché “diverse” sono le potenzialità dei nostri allievi. I lavori iniziati qualche settimana fa e ora nel culmine del loro svolgimento, saranno oggetto di una mostra mercato che si terra’ a partire da giorno 12 dicembre all’interno della scuola e fino alla pausa natalizia per poi snodarsi come laboratorio permanente durante gli open day e agganciandosi alle altre ricorrenze e festività. il ricavato delle vendita sarà reinvestito nel finanziamento delle attività del dipartimento di sostegno. Ma non poteva mancare l’albero e il presepe che adornano l’atrio dove si sta realizzando il murales che rappresenta l’istituto avvolto, abbracciato dal calore del girotondo di diversamente abili, normodotati italiani e stranieri in una comunanza di alleanze che è poi il sentire comune, l’unico valido, per poter riconoscere una comunità di tradizioni, pensieri, potenzialità, tutte diverse nella loro articolazione. E mentre vedo queste piccole opere prendere forma ecco che mi sovvengono le parole di Neil Marcus: “La disabilità non è una coraggiosa lotta o ‘il coraggio di affrontare le avversità‘. La disabilità è un’arte. È un modo ingegnoso di vivere.”