Negli ultimi giorni, da Ordona, erano state ricevute segnalazioni circa il propagarsi di cattivi odori in tutta la cittadina. Ciò è collegato a quanto scoperto dagli uomini dell’Arma dei Carabinieri e dalla Dia di Bari, nell’ambito di una maxi operazione antimafia svolta all’alba di oggi nelle province di Foggia, Bat, Caserta, Avellino e Benevento, denominata “Black Land” e che ha portato all’arresto di 13 persone ritenute a vario titolo responsabili di attività organizzate per il traffico illecito dei rifiuti e al sequestro di aziende, stabilimenti, automezzi pesanti, discariche abusive, per un valore totale di 25 milioni di euro.
Circa 12 tonnellate di rifiuti, infatti, venivano interrati senza essere stati prima adeguatamente stoccati e trattati, abbandonati quindi senza scrupoli in zone protette o nei pressi di fiumi e dighe, oppure ancora tombati in terreni agricoli.
Secondo quanto accertato dai carabinieri, i rifiuti campani venivano trasportati nei siti di stoccaggio di Battipaglia, nel Salernitano, e venivano gestiti con il seguente schema: i rifiuti della frazione umida venivano conferiti all’impianto di compostaggio e poi, senza subire alcun trattamento e accompagnati da falsa documentazione, venivano trasportati e gestiti come se si trattasse di ammendante, per essere definitivamente smaltiti (tombati, appunto) nei terreni di un’area agricola di Ordona.
Il guadagno illecito proveniva sostanzialmente dal mancato trattamento, stoccaggio e smaltimento dei rifiuti: secondo quanto accertato dagli inquirenti, infatti, alcune ditte coinvolte nel blitz, nel giro di un anno avrebbero quadruplicato i loro profitti, schizzati improvvisamente da 500mila euro all’anno a 2milioni di euro.