Le ultime recenti indagini internazionali hanno messo in luce il gap educativo tra l’Italia e gli altri paesi europei e non solo. Eppure, le stesse indagini, evidenziano come questa “malattia” della nostra scuola sia in realtà un dato medio tra scuole che hanno gli stessi livelli di performance internazionali e scuole che hanno livelli irrimediabilmente al di sotto della media, tra aree geografiche dove le scuole reggono il confronto con i risultati di altri paesi al vertice delle classifiche e aree geografiche che non lo reggono. Lo scarso rendimento della nostra scuola ha radici, anche storiche, profonde che vanno colte nella loro complessità e interdipendenza. Certamente un insegnante capace e motivato fa la differenza, ma come influiscono sul rendimento scolastico le condizioni culturali, sociali ed economiche? E ancora, come condizionano l’organizzazione didattica ambienti scolastici inadeguati, il numero di alunni per classe, la discontinuità didattica per l’alta presenza di precari, l’assenza di adeguate dotazioni tecnologiche?
Proprio per interrogarsi sulle ragioni di queste differenze e lavorare per il loro superamento, il CIDI, il Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti- sede di Foggia -, con il patrocinio dell’INVALSI e della Regione Puglia, organizza un seminario nazionale sul tema “La valutazione:fattore di cambiamento e di crescita della scuola?”.
All’evento formativo, che vede la partecipazione, in qualità di relatori, del Direttore Generale dell’Invalsi Lucrezia Stellacci, docenti universitari ed esperti nel campo scolastico, si sono iscritti circa 300 docenti e dirigenti scolastici, provenienti da varie parti d’Italia.