Sempre più spesso, infatti, siamo a contatto con persone etichettate impropriamente come disabili che realmente disabili non sono. Le diversità fisiche che possono portare ad essere ciechi, sordi, o sulla sedia a rotelle, o ancora quelle intellettive che determinano un minor o più lento sviluppo cognitivo, come nel caso della sindrome di down, in realtà spingono costoro a sviluppare altre abilità e perciò ad essere chiamati giustamente “diversamente abili” perché spesso sviluppano caratteristiche comuni a pochi, che li distinguono in modo positivo. Ma in questo periodo d’incertezze economiche, sociali ma soprattutto politiche è la vera disabilità a venir fuori, ovvero quella dei politici. Al pari di un cieco o di un sordo, infatti, coloro che dovrebbero battersi per le nostre richieste sembrano non ascoltarle minimamente, ma non sono i loro occhi a non vedere il baratro in cui stiamo cadendo e non sono le loro orecchie a non sentire i pianti ed i lamenti di una popolazione prossima al collasso, sono semplicemente le loro menti a non interessarsi alla situazione attuale, probabilmente perché troppo impegnate ad occuparsi d’altro. Politici disabili sotto tutti i punti di vista, quindi, che non vedono le scuole cadere a pezzi, i giovani perdere ogni speranza per il futuro, le imprese chiudere, i padri di famiglia perdere il lavoro, i suicidi e le rapine perché non si riesce ad arrivare a fine mese, gli anziani che ricevono pensioni minime che li costringono a frugare nei cassonetti della spazzatura e tutte le situazioni che la crisi economica ha determinato e che ormai sono all’ordine del giorno. Ma se i politici sono davvero i nostri rappresentanti e dimostrano la loro disabilità nel non ascoltare la nostra richiesta d’aiuto, non rappresentano forse anche la nostra di disabilità nel non prendere iniziativa e nel continuare a sperare in un futuro migliore senza far nulla per crearlo? La risposta più ovvia sarebbe negativa ma, in un paese come l’Italia, una situazione di questo genere è probabilmente la più naturale, quella che meglio esprime un Paese mentalmente disabile e forse troppo pigro per svegliarsi. Chi sono allora i veri disabili? E soprattutto noi, in quanto esseri umani e cittadini, siamo davvero sicuri di non essere tra questi?
Marianna Rignanese