La minimal techno è un particolare sottogenere della musica techno. Essa può esser caratterizzata da suoni melodici, che dovrebbero portare l’uditore verso un viaggio mentale, oppure da suoni elettronici “minimali” che portano all’inesistenza totale di melodia. In entrambi i casi, anche essendo un genere elettronico basato su dei “loop” (ripetizioni di un determinato numero di battute ) il genere tende a diventare quasi “ipnotico” al fine di indurre l’ascoltatore in un siddetto “trip”. È un genere basato sulla sperimentazione sonora; le strumentazioni di base sono cassa, basso e rullante, mentre il sintetizzatore per coprire le frequenze medio-alte. La sua caratteristica è di essere costituita da sonorità elettroniche piuttosto attenuate e da bassi molto studiati nella loro evoluzione. La parte vocale è messa in secondo piano, poco presente, inserita più come un suggeritore di messaggi piuttosto cupi, o che trasmettono monotonia. La patria della minimal è indubbiamente la Germania e troviamo anche una buona diffusione del movimento in Italia, dove i maggiori esponenti sono Marco Carola, Rino Cerrone, Markantonio, Joseph Capriati.
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