Non capita tutti i giorni di essere volontario. Non capita tutti i giorni di vigilare una piazza. Non capita tutti i giorni di conoscere artisti di strada. La mia esperienza di volontario è iniziata proprio così, per caso. Il mio compito era quello di : supervisionare la piazza in cui l’artista avrebbe eseguito il suo numero. Un compito semplice, forse anche un po’ divertente. Il “Foggia Teatro Festival” è stato più che un semplice evento divertente, è stato la migliore lezione che Foggia potesse regalare ai suoi cittadini riguardo l’arte di strada. Proprio così, nei giorni 5 e 6 settembre ’15 le strade di Foggia non sono state biasimate per il cattivo odore o per la scarsa pulizia, ma sono state letteralmente inondate da gente desiderosa di capire cosa stesse succedendo qui nella nostra città. I foggiani avevano voglia di divertirsi più che mai e hanno avuto la possibilità di farlo. Una sfilata di musica e colori che ha convinto anche i più recidivi a ballare sulle note delle colonne sonore più famose suonate dalle “street band” che, avanzando a passi di danza per le strade del centro, sono state capaci di far ballare proprio tutti, senza sconti di età. Simpatici vecchietti chiedevano il bis e bambini sorridenti guardavano con meraviglia la loro città simile più ad un “paese dei balocchi” che ad una cittadina del Nord della Puglia. Gli artisti di strada hanno regalato un sorriso a chi si trovava lì , anche solo per sbaglio. Una varietà di artisti che vantava la presenza di un trapezista, un fachiro, una trucca-bimbi , attori, un costruttore di giochi in legno, una contorsionista, clown, marionette e burattini. Mi avevano preparato ad assistere gli artisti nella mia piazza, ad aiutarli a montare e smontare le loro strutture e a tenerle d’occhio quando questi partecipavano alla parata iniziale, mi ero preparato persino a rispondere con parole gentili nel caso ci fossero stati problemi o tensioni con gli artisti, ma solo su una cosa ero completamente impreparato : la loro umanità. Mi ero dimenticato che mi trovavo di fronte a persone che hanno detto “no” a grandi investimenti economici, per provare a dire “sì” ai loro sogni. Gli unici adulti ancora bambini? Probabilmente sì. Non ho sentito un artista pronunciare una frase del tipo “volevo fare altro nella vita” o “non si riesce mai a fare ciò che si vuole veramente”. Al contrario, le loro parole sono stati testamenti di sogni divenuti realtà e i loro sguardi hanno portato avanti piccole rivoluzioni volte a cambiare prima le persone, e poi il mondo. Amare il proprio lavoro è l’unico modo per lavorare con amore. Le passioni muovono il mondo e gli artisti questo non l’hanno insegnato solo a me, ma a tutta la gente che a fine spettacolo ha riempito i loro cappelli di monete e i loro cuori di riconoscenza e ammirazione. Una Foggia così, personalmente … non l’avevo mai vista. Questa esperienza ci ha insegnato a guardare le strade e le piazze della nostra Foggia con occhi diversi. L’arte ancora una volta ha trionfato con gesti semplici e azioni straordinarie.
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