“Lib(e)ri dentro”, Enzo Gianmaria Napolillo ha incontrato i detenuti della Casa Circondariale di Foggia

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Il Presidente, Pasquale Marchese: “Da gennaio, nuova edizione di ‘Innocenti Evasioni’ nella sezione AS e varie attività grazie alla disponibilità della Direttrice Mariella Affatato”

“Le ‘Tartarughe tornano sempre’ è dedicato a chi non si arrende e continua a cercare”. Questo uno dei messaggi che lo scrittore Enzo Gianmaria Napolillo ha lanciato il 26 novembre scorso a 60 detenuti della Casa Circondariale di Foggia.
L’incontro è stato organizzato dal Ce.Se.Vo.Ca. (Centro Servizi per il Volontariato di Capitanata), in collaborazione con la libreria Ubik e fa parte della rassegna “Lib(e)ri dentro”, nata da una costola di “Innocenti Evasioni”, il progetto che dallo scorso anno il CSV realizza con Centro Studi Diomede di Castelluccio dei Sauri nella sezione AS (Alta Sicurezza) dell’Istituto Penitenziario di Foggia.
“La lettura – ha detto Napolillo – rappresenta un’occasione preziosa per incontrare chi non si può nella vita reale e visitare luoghi lontani, per evadere. Per me è una grande passione da sempre. Mi affascinava, da bambino, osservare i miei genitori che tutte le sere leggevano almeno un quarto d’ora prima di andare a dormire. Sfogliare i libri apre la mente e per questo amo ripetere che non esistono non lettori, ci sono persone che non leggono perché ancora non hanno trovato la storia giusta. È la concentrazione che mette in connessione scrittore e lettore, più si legge e più ci si ritrova nelle storie, più si conosce se stessi”.
I detenuti hanno ascoltato con attenzione la testimonianza di Napolillo e hanno fatto numerose osservazioni e domande: sulla storia d’amore dei protagonisti, sulla libertà, sulla genesi del romanzo e, in particolare, sull’immigrazione, uno dei temi de “Le tartarughe tornano sempre”.
“Non solo le vite dei protagonisti, Salvatore e Giulia, vengono sconvolte dalla scoperta del corpo di un ragazzino che rotola sul bagnasciuga – uno degli interventi dalla platea – ma tutta la comunità cambia da quel momento. Mi ha colpito questa storia perché anche i nostri padri, i nostri nonni sono stati emigranti. Purtroppo, invece, in Italia si dimentica il passato, le nostre radici e non è giusto”.
Il confronto si è poi spostato sulla sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’uomo, sul caso Hirsi Jamaa e altri contro l’Italia del 23 febbraio 2012, che l’autore ha deciso di pubblicare in coda al romanzo e che ha interessato molti dei presenti, così come la pagina che Napolillo ha voluto leggere, su impulso di Michele Trecca. L’autore ha scelto il capitolo in cui uno dei protagonisti, per la prima volta, insegna l’italiano ad alcuni migranti sbarcati nell’isola, “quel pezzo di terra che comprende il sentimento di Salvatore e Giulia”.
“La collaborazione con l’Istituto Penitenziario di Foggia negli anni si sta consolidando, così come quello con l’UEPE, diretto da Angela Intini. Dalla sottoscrizione d’intenti – sottolinea il Presidente del Ce.Se.Vo.Ca., Pasquale Marchese – numerose sono state le iniziative realizzate e molte altre potranno essere programmate nel corso del 2016. Grazie alla disponibilità della direttrice della Casa Circondariale, Mariella Affatato, di Maria Giovanna Valentini dell’Area trattamentale e alla collaborazione degli operatori di Polizia Penitenziaria, già a gennaio potremo ripartire con una nuova edizione di ‘Innocenti Evasioni’, nell’Alta Sicurezza. Quest’anno, il progetto avrà un taglio più legato all’attualità e all’informazione, rispetto al passato. Diversi, poi, saranno i progetti che potranno essere realizzati, sempre con il sostegno della Fondazione Banca del Monte di Foggia e che avranno al centro la promozione del volontariato”.
L’incontro nell’Istituto Penitenziario di giovedì scorso è stato realizzato nell’ambito di un protocollo d’intesa sottoscritto da Ce.Se.Vo.Ca, Casa Circondariale e UEPE Foggia (Ufficio di Esecuzione Penale Esterna) e rientra nelle attività previste dal “Tavolo Carcere e Volontariato”, cui siedono gli stessi soggetti e gli altri due Istituti Penitenziari di Capitanata (Lucera e San Severo), al fine di promuovere la collaborazione tra le realtà del Terzo Settore e quella penitenziaria.
Alla Casa Circondariale di Foggia sono state donate, a metà novembre, alcune copie de “Le tartarughe tornano sempre”: molti detenuti hanno letto il romanzo di Enzo Gianmaria Napolillo in meno di 5 giorni.

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