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Sono passati 56 anni dalla morte di Malcom X

Il 21 febbraio 1965, durante il discorso pubblico in occasione della “Settimana Nazionale della Fratellanza”, Malcom X viene assassinato. Nato a Omaha, nel Nebraska, il 19 maggio 1925; lui era il leader del movimento d’ispirazione islamica per i diritti degli afroamericani.

Visse la sua vita senza genitori sin da piccolo, poiché dopo l’uccisione del padre, la madre venne dichiarata mentalmente instabile e quindi fu allontanata dai figli.                                                                                 

Malcom eccelleva a scuola e sognava di diventare avvocato, ma molto presto abbandonò gli studi e si trasferì a Boston da sua sorella dove lavorava come lustra scarpe, dandosi anche alla criminalità.

Poco prima del suo ventunesimo compleanno finì in prigione  lì conobbe l’Islam e la Nazione dell’Islam (NOI), un movimento formato da afro-americani.

Nel 1952 Malcolm uscì di prigione, in libertà vigilata, e si recò subito a Chicago, per conoscere l’onorevole Elijah Muhammad, leader della NOI. Elijah Muhammad veniva considerato un profeta mandato da Allah.

Quando Malcolm cominciò a diventare un membro famoso e stimato della NOI gli aderenti al movimento aumentarono a dismisura, ma contemporaneamente iniziarono i problemi. I figli di Elijah Muhammad cominciarono a seminare dubbi sulla lealtà di Malcolm X, così il capo della Nazione cominciò a ritenere Malcolm un soggetto pericoloso, tanto pericoloso da doversene sbarazzare.

Quando Malcolm salì sul palco quella mattina, si rivolse al pubblico con il saluto musulmano “As-Salaam-Alaikum”, e il pubblico rispose “Wa-Alaikum-Salaam”. Subito dopo dalle file dietro si sentirono persone bisticciare.

Si sentì “metti giù le mani dalla mia tasca!”. Malcolm cercò di calmare le acque, ma subito venne colpito dai proiettili, dalla prima fila.

Lo ricordiamo poiché è stato un grande attivista per i diritti umani e leader nella lotta degli afroamericani. Infatti in quel periodo il razzismo era ancora radicato tra le persone e lui ha compiuto gesti importanti affinché la parità di razza diventasse normalità.