Vota, ragazzo, vota! Il 4 dicembre 2016 gli italiani dovranno decidere se cambiare o meno la Costituzione. Il Sottosopra sceglie di mettersi in campo seguendo dibattiti, confronti e cercando di rendere le idee più chiare ai numerosi indecisi con questa speciale rubrica, Vota, ragazzo, vota!, a cura di Mattia Princigallo e Leonardo Caporusso.
Matteo Renzi a Foggia: tanta forma e poca sostanza
Manca davvero poco. Tra meno di due settimane, gli italiani saranno chiamati alle urne per decidere se cambiare o meno la nostra Costituzione. Gli ultimi sondaggi parlano chiaro: il No è in testa, soprattutto nel Meridione. Renzi però non si arrende, sul referendum del 4 dicembre si gioca il suo futuro politico. Decide così di provare a convincere i cittadini nelle principali città del Sud: Matera, Caserta, Benevento, Ercolano ed anche Foggia. L’appuntamento nella nostra città era il 20 novembre al Teatro Umberto Giordano. Renzi viene accolto da grandi applausi e ovazioni all’interno del teatro, fischi e proteste fuori. Scarsa la presenza di giovani, che avranno preferito probabilmente la partita Foggia-Catanzaro. Nel suo discorso il premier parla di immigrazione, Unione Europea, dei mille giorni del suo governo. Tra un intervento e l’altro non perde occasione per attaccare gli avversari politici, fare battutine qua e là e ottime imitazioni di personaggi come Silvio Berlusconi. Il premier presenta le sue riforme come un treno che passerà soltanto una volta, “Si o mai”. Sebbene Renzi ammetta che la riduzione dei parlamentari non sia il punto chiave della riforma, decide di basare il suo discorso principalmente su questo, con frasi a effetto come: “chi vota No alla riforma per la riduzione dei parlamentari e al contenimento dei costi, vota No per sempre”. Riduzione dei senatori, contenimento dei costi, eliminazioni del CNEL, tutti argomenti che fanno quasi venir voglia di votare Si. È strano, però, come il nostro Primo Ministro si sia tenuto ben lontano dal spiegare perché con la riforma le firme necessarie per i disegni di legge di iniziativa popolare sarebbero triplicate, così come le firme per indire un referendum che aumenterebbero a fronte di una modica riduzione del quorum. L’obiettivo di Renzi era convincere i contrari alla riforma e gli indecisi, che potrebbero dimostrarsi fondamentali per la vittoria del Si, ma il premier sceglie di chiudersi in un teatro, circondato dai suoi sostenitori pronto ad elogiarlo per qualsiasi parola uscita dalle sue labbra, piuttosto che organizzare un evento in piazza, che avrebbe decisamente richiamato più contestatori. VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=FD6g7rcAgHU
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