In ricordo di Mario Frasca.

Il giorno 27 Marzo 2015, nella nostra scuola, il Blaise Pascal, è stato inaugurato un nuovo laboratorio con il nome di Mario Frasca, un ex alunno del Pascal, caduto in missione in Afghanistan nel 2011. Alla cerimonia erano presenti anche i genitori di Mario, diversi militari, amici e un parroco che anni fa era insegnante nella nostra scuola, ma in seguito ha lasciato il lavoro per seguire la sua vocazione. Il parroco, dopo lo scorrimento della targa, l’ha benedetta e ha fatto un breve discorso seguito da un momento di preghiera.

Dopo la visione del laboratorio ci siamo spostati in biblioteca dove la nostra preside, Giuliarosa Trimboli, ha fatto un breve discorso passando poi il microfono al fratello maggiore di Mario, Francesco.

Francesco racconta brevemente la biografia di Mario: nato il 22 Gennaio 1979 a Foggia, vive in un paese di provincia fra l’amore di parenti e amici. Nel 1999 entra a far parte dell’esercito italiano. Lavora a Barletta, Roma e Verona dove svolge il ruolo di informatico. Nel 2003 è in missione in kosovo. Il 1 Maggio parte in Missione ISAF  in Afghanistan.  Viene a mancare il 23 Settembre 2011, insieme a Riccardo Bucci e Massimo di Legge. Dopo le parole di Francesco viene fatto ascoltare l’inno di Mameli e viene fatto vedere un video come riconoscimento anche agli altri 54 caduti in Afghanistan. Si nota lievemente l’emozione negli occhi della mamma di Mario alla quale abbiamo posto alcune domande:

– Com’è nata la passione di Mario per il militare?

A 19 anni Mario è partito per il militare, e poi è diventata la sua passione, il suo lavoro…

– Quando lui vi ha detto che doveva partire per l’Afghanistan voi l’avete assecondato?

Non avevo altra scelta, per il suo bene… Per trasmettere tranquillità sennò sarebbe partito con uno spirito di dolore: lasciare la mamma in pensiero… Non avevo un’altra scelta.

– In seguito, come avete fatto a superare la notizia?

Non l’ho superata, queste sono cose che non si superano mai. Lui non è presente fisicamente ma è sempre vicino a me, e la sua presenza si dimostra facendo queste cose per lui, e per me è sempre vivo.

Infine riporto la risposta alla domanda posta a un militare: se dopo tutte queste morti sia ancora conveniente inviare degli uomini in missione.

” La convenienza o non convenienza non è un giudizio del militare, ma un giudizio che nasce dal governo e quindi dal popolo. “

– Capitano Mauro Lastella.

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