Buon compleanno Steven Spielberg!

Il 18 dicembre Steven Spielberg ha spento 69 candeline.

Nel lontano 1946 nasceva uno dei più longevi, artisticamente parlando, registi e produttori americani. Il padre dell’alieno “E.T.” con il dito luminoso e con il cuore umano, che ha condotto il grande pubblico nel parco preistorico del “Jurassic Park” e nella bocca de “Lo squalo” o alla ricerca di tesori nascosti in compagnia de “I Goonies“, si è saputo destreggiare meglio della corda di “Indiana Jones” nel toccare generi diversi e lontani tra loro. Dalla fantascienza alla storia, Spielberg non ha mai avuto paura di sperimentare e di comunicare con un pubblico sempre più globale.

Chi è Steven Allan Spielberg? Primogenito di una famiglia di origine ebrea del Cincinnati (Ohio). All’età di 7 anni cominciò a girare film amatoriali d’avventura in 8mm, utilizzando come attori i suoi amici e compagni di scuola. Il successivo trasferimento nel New Jersey fece conoscere a Spielberg, ebreo, il dolore dell’intolleranza etnica nei suoi confronti. Le lunghe assenze del padre furono inoltre causa di profondo dolore e amarezza nel giovane Spielberg; l’assenza paterna e le difficoltà nelle relazioni tra adulto e bambino e tra genitori e figli diventeranno in seguito temi ricorrenti in molti suoi film. All’età di 11 anni girò il suo primo cortometraggio che fu “The Last Train Wreck” (1957).

Tra i “war movie” più noti di Hollywood ricordiamo “Salvate il soldato Ryan” – la scena iniziale è una vera e propria testimoninza fedele della seconda guerra mondiale – “Schindler’s List” e “War Horse” – la guerra vissuta dagli occhi ingenui di un cavallo purosangue: Spielberg racconta la guerra, l’odio, la rabbia, le piccole gioie, gli uomini e le speranze mancate attraverso personalità patriottiche e personaggi inediti nell’olimpo hollywoodiano. Tra i “biopic movie” ricordiamo “Lincoln” e “Il ponte delle spie” – attualmente in sala: Spielberg riesce a rispettare il ruolo socio-politico dei personaggi analizzati, ma non trascura minimamente la loro fragilità e il loro spessore umano.

Il ponte delle spie è uno di quei film storici-biografici che deve essere vissuto attraverso gli occhi dei suoi personaggi che nella loro microstoria muovono grandi passi nella macrostoria. La guerra fredda è l’atmosfera che avvolge una storia delicata ed emozionante basata principalmente sullo scambio di spie tra le due grandi potenze mondiali: USA e URSS.

Brooklyn, 1957. L’avvocato James B. Donovan, interpretato da uno straordinario e paradigmatico Tom Hanks con il suo cappotto, cappello e ombrello, è un uomo tutto d’un prezzo, intransigente, con un alto senso della morale e del dovere, che decide di rispettare senza se e senza ma la Costituzione Americana cui sente di appartenere profondamente. Proprio questo amore per la Nazione, spinge Donovan a prendere le difese, con grande dedizione, di Rudolf Abel (il premio Oscar Mark Rylance), una spia russa.

Impossibile dimenticare altri film di stampo Spielberghiano: “Il colore viola”, “La guerra dei mondi”, “Le avventure di Tin Tin” e tanti altri capolavori della storia del cinema contemporaneo.

Nel corso della sua carriera Steven Spielberg ha ricevuto diversi premi e nomination tra cui 15 nomination agli Oscar, 13 ai BAFTA, 25 agli Emmy, 14 ai Golden Globe, 12 ai Directors Guild of America Awards.

“Io sogno per vivere” ha confessato Spielberg al Time, e a noi non resta che sognare con lui e semplicemente vivere.

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