L’organizzazione del divertimento

La maggior parte degli studenti, tra i vari svaghi settimanali, aspettano il weekend per andare a divertirsi e a “sballarsi” in discoteca. Infatti questo luogo è diventato un ambiente di ritrovo per tutti i ragazzi che, almeno per una sera, vogliono pensare soltanto a svagare la mente. Per saperne di più abbiamo posto alcune domande a Giuseppe Severino, colui che in questo periodo si sta occupando di organizzare feste presso il Domus Disco Dinner di Foggia.

1. In quest’ultimo periodo le discoteche sono popolate da ragazzi di età diversa. Credi che quest’ultimi si possano trovare bene nello stesso ambiente?

“Il problema del mix d’età in una discoteca è sempre esistito e ha portato sempre varie critiche da parte di una generazione verso un’altra, […] per questo motivo facciamo uso di 2 sale diverse con 2 generi musicali completamente differenti in cui ognuno può passare la propria serata divertendosi e in compagnia dei propri coetanei. Infatti la sala principale che utilizza un genere house commerciale racchiude gente dai 18 anni in giù mentre quella techno dai 18 in su.”

2. Quanto tempo impiegate per organizzare un evento, e in che modo riuscite a capire ciò che piace ai ragazzi così da invitare l’artista giusto?

“Per organizzare un evento ci vogliono dai 20 ai 30 giorni e si lavora 24 ore su 24…è una tipologia di lavoro che non si ferma mai nemmeno per una semplice pausa perché si potrebbe avere un blocco del sistema totale. Per sapere cosa piace ai ragazzi si effettuano sondaggi ogni giorno e in più, cosa più importante, si passa molto tempo insieme a loro.”

3. Quest’ambiente secondo te è stato colpito dalla crisi?

“Quest’ambiente, come tutti, ha subito cali per colpa della crisi che ha spinto i locali ad abbassare il prezzo di vendita per i propri clienti, ma per fortuna è un ambiente che nn morirà mai perché tratta il divertimento dei ragazzi e magari realizza i sogni di molte persone portando artisti a livelli nazionali.”

Dopo le parole di Giuseppe Severino abbiamo capito qualcosa in più di quest’ambiente e su come sia difficile “organizzare il divertimento”.

 

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