Il patto con i sindaci

Dai verbali della commissione Antimafia in visita a Foggia……..“Gli interventi a favore dei sindaci – spiegò Latella – sono ad ampio raggio, nel senso che noi abbiamo confezionato dei pacchetti di intervento con i cosiddetti patti di sicurezza che comportano dei reciproci aiuti, non solo sotto l’aspetto della sicurezza strictu sensu, ma anche sotto l’aspetto più ampio della sicurezza sociale. Noi interveniamo, insieme ai sindaci, in tutte le più grandi vertenze economico-sociali, anche nei confronti con le banche. Là dove grandi società, ad esempio, si trovino in una situazione di crisi (e in questo periodo storico ve ne sono tantissime), siccome vi sono ripercussioni sotto l’aspetto sociale, su richiesta dei sindaci e delle organizzazioni sindacali noi attuiamo degli interventi. C’è dunque un livello altissimo di atti intimidatori in questo settore ed è difficile prevenirli, perché il panorama è talmente ampio e diffuso che fare attività di prevenzione diventa complicato”.

Una particolare attenzione è rivolta ai sindaci, “e sono molti quelli – disse il prefetto – per i quali è stata disposta quantomeno un’attività di VGR (vigilanza generica radiocollegata). L’ex sindaco di Foggia, ad esempio, è stato sottoposto a una tutela di quarto livello per quasi due anni, dovuta a vicende di carattere occupazionale, legate a una società fallita (Amica) e agli atti intimidatori provenienti dal personale della suddetta società. Non abbiamo notizia, però, almeno ufficialmente, di episodi di sindaci intimiditi dalla criminalità organizzata. Fino ad oggi, questi episodi non ci risultano, nonostante vi sia una forte presenza di criminalità organizzata. Mi ha sempre preoccupato il fatto che le indagini, di fatto, non abbiano portato, se non in pochissimi casi, a risultati. Le indagini si sono quasi tutte chiuse, alcune già con l’archiviazione mentre altre sono ancora in corso, ma fino ad oggi non abbiamo ottenuto risultati. E non c’è alcuna possibilità da parte dei sindaci di comunicare impressioni, sensazioni o intuizioni che diano lo spunto per capire di cosa si tratti. Le indagini sono così ampie (dal momento che un sindaco, un amministratore in genere e anche il tecnico di un Comune hanno un raggio d’azione molto vasto davanti a sé) che, sostanzialmente, è difficilissimo fare indagini a 360 gradi”.

A precisa domanda, Luisa Latella ha snocciolato i dati relativi al fenomeno intimidatorio: “C’è un aumento rispetto all’anno scorso – dichiarò -, perché nei primi cinque mesi del 2014 ci sono stati 23 casi contro i 15 del 2013. Devo dire però che la campagna elettorale concomitante naturalmente fa lievitare, come accade storicamente, questi numeri, anche perché in campagna elettorale i contrasti sono tali che spesso, con altre dinamiche, c’è un aumento di tali episodi. Bisogna anche tenere conto che il contesto economico-sociale di questo momento è deflagrante. La criminalità organizzata di stampo mafioso in questi territori – aggiunse Latella – ancora oggi non è vissuta per quello che è realmente, cioè come un pericolo concreto nei confronti della società civile, che la sconquassa. È come se non avessimo ancora considerato fino in fondo questo pericolo, che va affrontato prima che si radichi e che diventi poi difficilissimo da debellare, come è accaduto in Sicilia, in Calabria e in Campania”.

Post recenti

Leave a Comment