“Noi ci dobbiamo ribellare”: Giovanni Impastato a Foggia contro la mafia

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Al Blaise Pascal incontro con il fratello di Peppino, barbaramente ucciso in Sicilia nel 1978

“Una storia di giovani, di coraggio, di ribellione e di anche di violenza”. È la storia di Peppino Impastato, giornalista, attivista, speaker e fondatore di Radio Aut, da dove denunciava costantemente le attività mafiose, i traffici illeciti e le collusioni col potere politico che si svolgevano nella sua Cinisi, in provincia di Palermo. Barbaramente assassinato nel 1978 dalla mafia, ‘Peppino è vivo e lotta insieme a noi’. E lo fa anche attraverso il fratello Giovanni, che ha deciso di tenere viva la memoria di quella storia e dedica la sua vita a diffondere i valori della legalità e della giustizia contro ogni mafia.

Per portare la voce di questi ideali, Giovanni Impastato sarà a Foggia: appuntamento fissato per venerdì 11 marzo nell’istituto Blaise Pascal, che ospita alle 10.30 un incontro nell’ambito de ‘L’Edificio della memoria’, il progetto ideato dalla cooperativa sociale I bambini di Truffaut e dall’Associazione nazionale magistrati, con la collaborazione dell’Ordine degli avvocati.

All’incontro (a cui aderisce anche una delegazione del liceo Volta) partecipano Cristina Cucci, presidente dell’Associazione Antiracket, Maria Tirone, prefetto di Foggia, l’avvocato Luigi Miccoli e Sasy Spinelli, referente del coordinamento provinciale di Libera. A moderare l’appuntamento con Giovanni Impastato e i vari ospiti sarà la redazione de ‘ilsottoSopra’, la rivista del Blaise Pascal protagonista del progetto ‘L’edificio della memoria’ e fresco vincitore del concorso nazionale indetto dall’Ordine dei giornalisti.

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