L’amore vince tutto…di @Virginia Di Gioia

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Ai lettori che ci seguono assiduamente ogni settimana, oggi proveremo a spiegare cosa vuol dire amare qualcuno e quindi spiegare la parola “amore” cercando di calarla nella realtà di tutti giorni e soprattutto nella nostra, con uno sguardo al nostro territorio. Al giorno d’oggi l’amore viene considerato come un’emozione superficiale, un qualcosa che si può trovare facilmente e tutti i giorni, quel qualcosa che basta guardarsi negli occhi per capire cos’è realmente; ma l’amore, in realtà, è qualcosa che travolge, che rende la nostra vita felice, piena di speranza.

Come diceva lo scrittore Franz Kafka: “…Amore è tutto ciò che…arricchisce la nostra vita…”: quanto è reale e moderno questo pensiero!

L’amore è un sentimento insostituibile che almeno una volta nella vita tutti provano; un sentimento totalizzante, che si manifesta ad ogni età. Non è solo un esercizio letterario raccontato da poeti e aedi, che hanno affascinato intere generazioni di lettori con storie travolgenti e avvincenti o un pensiero analizzato da filosofi antichi o moderni. L’amore è un sentimento antichissimo che si è sviluppato con l’uomo, un essere che non può vivere da solo, ma che ha bisogno di una figura che lo completi e che lo ami.

Una manifestazione legata a questo tema e presente nel nostro territorio, si trova a Vieste; in questo meraviglioso paesino del Gargano, le scale che collegano il corso Fazzini con la porta alta della città vecchia, sono state decorate con le parole del testo della canzone di Max Gazzè, presentata al festival di Sanremo 2018 intitolata: “La canzone di Pizzomunno e Cristalda”. Il testo racconta la leggenda di un amore, del Pizzomunno, un monolite dal colore bianco situato all’inizio della spiaggia del Castello, a sud di Vieste. Si narra infatti che, chiunque percorra la scalinata insieme alla persona amata, sarà legata a lei per sempre. Si racconta infatti dell’amore sofferto di questi due giovani, Pizzomunno e Cristalda, puniti dalle sirene che, invaghite del giovane pescatore, portano con loro negli abissi marini la ragazza.

Pizzomunno, affranto dal dolore, rimane pietrificato trasformandosi in un enorme monolite. La leggenda vuole che l’incantesimo venga rotto ogni cento anni e per una notte sola, il 15 agosto, quando i due innamorati possono finalmente rincontrarsi ed amarsi.

Visitando questa scalinata possiamo lasciarci affascinare dalle parole della canzone che si rincorrono lungo i gradini, con le onde del mare in sottofondo che magicamente fanno rivivere il mito dei personaggi e l’amore che ogni giorno le attraversa.

Adesso spingiamoci alla ricerca di altri atti d’amore nella vita quotidiana. Sarà facile trovarne perché l’amore è sfuggente ma impulsivo, vivo ad ogni età e presente in ogni luogo. Iniziamo la nostra ricerca chiedendo anche il vostro aiuto cari lettori…

Sophia Iorio

Virginia Di Gioia

III A, Istituto di Cultura e di Lingue Marcelline – Scuola Secondaria di 1° G.

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