Séraphine de Senlis, artista senza rivali

«La immagino mentre percorre le vie della cittadina (Senlis) o durante le sue escursioni in campagna e parla da sola di come rendere nei suoi dipinti alberi e fiori, dei colori da usare, in quali elementi scioglierli. La vedo mentre conversa con gli angeli o con la Vergine che la ispira, come lei stessa testimoniava. Fin dagli anni della sua infanzia ha dovuto constatare che soltanto il contatto con la natura la faceva sentire libera, bella e felice»: così Katia Ricci descrive l’artista a cui dedica la sua ultima ricerca (Séraphine de Senlis, artista senza rivali, Luciana Tufani editrice), così la immagina e la fa rivivere davanti ai nostri occhi.

A Katia Ricci, animatrice importante e preziosa del Circolo La Merlettaia di Foggia, dobbiamo una bella rivisitazione delle relazioni fra gli artisti nell’epoca in cui operò Mary Cassatt. Alla stessa autrice dobbiamo il primo libro d’arte su Charlotte Salomon in italiano, un’artista che ha dipinto la sua autobiografia innalzando un’ode alla vita in tempi di morte. È morta infatti ad Auschwitz nel ’43.

Nel suo ultimo libro, Séraphine de Senlis, Katia Ricci si fa guidare dall’attenzione scrupolosa ai segni che dell’artista ci sono rimasti, prima di tutto i suoi quadri, le note biografiche, le testimonianze di chi la conobbe.

All’inizio pochi accenni a ciò che è risaputo di Séraphine: una serva autodidatta, cresciuta in un convento, che dipinge, si dichiara ispirata dalla Madonna e muore in manicomio. Poi con una appassionata e amorevole immaginazione ne insegue la sensibilità, i turbamenti. Ricostruisce l’origine della presenza vitale e potente della natura nei suoi quadri. Immagina la sua infanzia, delinea il contesto in cu visse, si interroga sulla spinta a dipingere che Katia considera di natura spirituale: “L’arte era un modo per esprimere i colori della sua anima, la propria necessità. Dipingere per essere». Attenta poi è la ricostruzione del rapporto affettuoso che Séraphine ebbe con il critico d’arte Uhde e con la sorella Anne-Marie, che permisero la scoperta e la fama di Séraphine in vita. Insomma è un libro, questo di Katia Ricci, da leggere tutto d’un fiato che ci fa entrare in relazione amorevole con una grande artista.

Martedì 26 maggio,alle ore 18,00 presso il Museo Civico di Foggia ne parleranno la stessa Katia Ricci, presentando le immagini delle opere dell’artista, la Direttrice del Museo Gloria Fazia e Antonietta Lelario del Circolo la Merlettaia. Coordinerà la giornalista Alessandra Benvenuto.

 

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