Articolo vincitore del mese di dicembre. Mai regalo più bello

Ehi, Bro’! Ieri le mie prof ne hanno inventata un’altra…da Dante, dai suoi versi, dalla sua lingua incomprensibile, alla lettura di…

“Lo duca e io per quel cammino ascoso intrammo a ritornar nel chiaro mondo; e sanza cura aver d’alcun riposo, salimmo su, el primo e io secondo, tanto ch’i’ vidi de le cose belle che porta ‘l ciel, per un pertugio tondo. E quindi uscimmo a riveder le stelle.”

Compito per casa:

Scrivi un articolo di giornale in cui sei tu a dover dare la notizia al mondo della fine della pandemia, con un messaggio di amore e speranza…bla…bla…bla…

Non riesco ad addormentarmi, mi giro e rigiro sotto le coperte, il sonno tarda ad arrivare, nel dormiveglia la mia mente è un susseguirsi di immagini strane, confuse, vedo Dante, i dannati, i gironi, vespe e ghiaccio, all’improvviso… una palla gigante e bitorzoluta che pende sulla mia testa come la spada di Damocle. Non ci dormo per un’intera notte. Il mattino dopo Alexa mi sveglia, faccio fatica ad alzarmi, nell’aria c’è qualcosa di strano, io sono strano, ho delle sensazioni, quel malessere si trasforma nel giro di poco tempo in una certezza, la certezza che questo sarà un giorno speciale.

Prendo il cellulare e inizio a leggere storie, le solite cretinate e poi all’improvviso iniziano a scrivere i miei amici dal mondo, amici speciali, con loro condivido la mia passione: l’amore per la natura. Chi posta è Gregor, dall’Islanda, il più matto di tutti noi. Nei giorni scorsi, lui e il padre, un geologo, erano in tenda nella valle di Haukadalur, nell’Islanda sud occidentale, nei pressi del Gesyr.

Il padre avrebbe dovuto cercare di porre rimedio allo scempio compiuto nel tempo dai turisti al più antico geyser del loro paese. Era stato ostruito dai massi buttati dentro con lo scopo geniale di risvegliarlo e poiché le disgrazie non arrivano mai sole, la telefonata della madre di Gregor della positività al Covid-19, di lì a poco anche suo padre iniziò ad avere sintomi. La debolezza non gli permetteva, di far ritorno a casa.

Gregor ci dice che il padre è guarito, urla di gioia, Gesyr ha eruttato, la vicinanza alla nube di acqua e silicio ha ridato vigore a suo padre e ora toccava a me, a noi, dare la notizia al mondo intero.

Inizio a postare messaggi, “siamo fuori, è finita, fate girare la notizia, il virus è stato sconfitto”. Inizialmente mi prenderanno per pazzo, poi la mia notizia sarà confermata dai notiziari di tutto il mondo.

La cura è arrivata dalla natura, quella stessa natura che toglie e poi restituisce se la si rispetta. Medici e scienziati restano disarmati di fronte a quanto scoperto. L’uomo non deve mai perdere la fiducia in se stesso ma deve imparare a rispettare la casa di tutti: la terra.

Dobbiamo proteggere la nostra casa, unirci nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, poiché sappiamo che le cose possono cambiare. L’umanità deve lavorare per garantirci protezione.

Cosa mi auguro? Che l’uomo abbia imparato ad amare ancor di più la vita in tutte le sue forme e le sue leggi, a comprendere che la strada giusta è quella della responsabilità, una responsabilità collettiva che eviti di mettere a rischio noi e le generazioni future, cercando di riscoprire la meraviglia anche nelle cose che sembrano scontate…come uscire a riveder le stelle…

Buon Natale Bro’!

Valentina Russo

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