La speranza siamo noi.

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Più di 10 attentati, un morto e tanta paura. Foggia, una terra ricca di grandissime potenzialità sia a livello ambientale, sia a livello umano, adesso conta i danni; dopo circa un mese e mezzo dall’inizio del nuovo anno il bilancio è già grave, la mafia foggiana non ha risparmiato colpi e soprattutto vittime, infatti la “quarta mafia” sta provando in tutti i modi a mettere paura ad una città apparentemente debole e facilmente penetrabile, ma i tentativi di rivolta e di reazione non sono mancati. Dallo sciopero indetto dagli studenti e da Libera lo scorso 10 Gennaio, fino ad oggi.

18 Febbraio, nell’aula magna del Dipartimento degli Studi di Foggia si è tenuto un incontro sull’ “Educazione alla Legalità” presenziato dal Magnifico Rettore dell’Università di Foggia Pierpaolo Limone che fin dalle prime battute del suo discorso introduttivo ha sottolineato l’importanza del diritto inalienabile allo studio e all’istruzione; principio ripreso dal Sindaco della città Franco Landella il quale ha espresso il proprio rammarico di fronte alla più grande conseguenza di questa di questa percezione di insicurezza: la necessità da parte dei nostri giovani di evadere dal proprio territorio, preferendo altre destinazioni.

Il primo cittadino del capoluogo foggiano ha anche annunciato l’avvio di politiche di recupero per maggiori opportunità di lavoro per coloro che vogliono una via di fuga da un mondo triste e crudele come quello mafioso.

Al termine di questo discorso, il Magnifico Rettore ha presentato il Direttore della Direzione Investigativa Antimafia (DIA), nonché Generale di Divisione dei Carabinieri, Giuseppe Governale, non prima di annunciare l’affiancamento della materia “Educazione alla Legalità” alle altre attività classiche universitarie come la ricerca e la didattica.

Il Direttore si è subito rivolto ai numerosissimi giovani presenti dinanzi a lui, ricordando loro che i giovani sono la speranza del territorio, “ bisogna togliere le erbacce da questo territorio, in maniera tale che dopo si potrà seminare e questo è un compito che spetta alla classe dirigente del futuro “.

Per questo motivo la scuola ricopre un ruolo fondamentale perché istruisce gli studenti: la cultura diviene fondamentale perché è il peggior nemico della mafia che si arricchisce sfruttando l’ignoranza della gente, soprattutto quella in giovane età. Questa mentalità mafiosa negli anni si è radicata nella società così tanto che viene applicata anche dalle brave persone inconsciamente.

Questo atteggiamento è stato sintetizzato dal Direttore in due semplicissime parole: escalation dominance (minaccia), un metodo che nel corso dei secoli si è diffuso come un cancro, andando a danneggiare anche e soprattutto le cellule sane. Il risultato? Lo Stato non è riuscito a declinare il monopolio dell’autorità mafiosa, quando il compito principale dello Stato è quello di imporre la propria autorità.

Questo fenomeno si è sviluppato principalmente nel Meridione, in cui per anni lo Stato non è esistito, ottenendo come ovvia conseguenza un (quasi) totale controllo da parte delle società mafiose su tutto ciò che riguardava attività con profitto.

Come accennato sopra, la voglia di ripartire c’è e lo dimostra il fatto che il nuovo Distretto della DIA è stato costruito in 25 giorni; dato molto importante che fa ben sperare per un futuro più sereno e pieno di valori tra i quali l’appartenenza al proprio territorio.

A tal proposito spero veramente che Foggia possa entrare nei cuori di tutti i suoi cittadini al fine di preservarla e tenerla lontana da tutti i mali che la circondano, non chiedendoci sempre cosa Foggia può fare per noi, ma, più che altro, cosa noi possiamo fare per Lei.

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