Valenzano: gli inquietanti legami tra mafia e politica. Ferita la democrazia.

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L’inchiesta denominata “Valenza” ha portato nella giornata di oggi all’arresto di 19 soggetti, tra cui una consigliera del Comune di Bari e noti esponenti di un clan locale, accusati dei reati di scambio elettorale politico-mafioso, associazione di tipo mafioso, estorsione, usura e traffico di stupefacenti e ha interessato le città di Valenzano, Bari, Palermo e Taranto, secondo quanto è stato riportato dai quotidiani locali.

“La criminalità organizzata ha interferito con la democrazia”, queste le parole del Procuratore Roberto Rossi in relazione alla suddetta operazione.

Il Procuratore aggiunto Giannella ha spiegato che l’ordinanza è stata il frutto di un’attività investigativa che si è sviluppata lungo due filoni, uno amministrativo e uno antimafia, e che ha portato a riconoscere la sussistenza del 416 ter (il reato di scambio elettorale politico-mafioso) nel Comune di Valenzano.

Il quadro emerso finora denota l’esistenza di un’organizzazione criminale di stampo mafioso a Valenzano, non solo dedita al traffico di stupefacenti, usura ed estorsione, ma che ha costruito inquietanti legami con la politica locale, infiltrandosi nel sistema delle elezioni e cagionando una profonda ferita alla democrazia.

La magistratura accerterà i fatti, ma resta a noi, cittadini e associazioni, interrogarci su questa diserzione collettiva dalla responsabilità e impegnarci per tenere fuori mafia e corruzione dai momenti di confronto elettorale e dall’amministrazione dei nostri territori. Serve una consapevolezza diffusa: deve essere chiaro a tutti, forze politiche comprese, che esiste un principio etico e morale imprescindibile, davanti al quale non ci possono essere opacità, compromessi e opportunismi ispirati alla malsana logica del fine che giustifica i mezzi.

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