Viene da lontano. Viene da una Chiesa povera e periferica. Viene da una terra martoriata da conflitti e in cerca di equilibri di pace. Viene da una Chiesa del dialogo con altre religioni. Viene da missionario, italiano della diocesi di Frosinone, per allargare i confini della nostra diocesi. Scelto dalla Chiesa del Mozambico, parroco della cattedrale di Maputo, Chiesa periferica, la periferia che torna al centro come vuole Papa Francesco. Don Giorgio Ferretti viene in una terra che ospita tanti africani. Terra amara per tanti di loro. Terra che sa essere accogliente e premurosa. Terra che in tante occasioni risponde a sfruttamento di questi giovani nelle nostre campagne. Terra, dove girando nelle case dei poderi lasciati all’incuria, trova un pezzo d’Africa. È la terra di Borgo Mezzanone e di Torre Antonacci, dove migliaia di africani vivono al limite della decenza per un paese civile come l’Italia. Questa terra, questo popolo, la nostra chiesa diocesana di Foggia- Bovino, si stringe attorno al proprio pastore. Allarga le sue braccia. Sa che i tempi di benevoli riti di benvenuti, lasceranno subito il posto per mettersi al passo del nuovo pastore. Insieme ai temi cari della pastorale diocesana, don Giorgio troverà un popolo che soffre di tante fragilità. La criminalità della mafia, il comune di Foggia ha appena eletto il nuovo sindaco dopo due anni dal scioglimento per mafia del consiglio comunale. Questa è la terra dei morti innocenti di mafia: Marcone, Panunzio, i fratelli Luciani e tantissimi altri ancora. È la terra delle stragi degli africani per andare al lavoro. Lo spopolamento dei paesi della diocesi. Lo sfruttamento dei caporali nelle campagne. La mancanza di lavoro giovanile e non solo. L’emorragia dei giovani verso altre città. Don Giorgio trova un’agenda già piena….trova un popolo che già lo ama…. benvenuto Padre…
Antonio Daniele