Ecomafia, crescono i reati ambientali

Dal 1994, Legambiente svolge attività di ricerca, analisi e denuncia della criminalità ambientale.

Il rapporto di quest’anno indica un aumento dei reati ambientali per un totale di 34.648 casi con un incremento del 23,1% rispetto al 2018.

Quasi un terzo di questi illeciti sono stati riscontrati nel ciclo di cemento, al primo posto fra le attività ecocriminali. I reati più preoccupati rimangono però quelli contro la fauna spesso connessi agli incendi boschivi.

Questo fenomeno, meglio definito Ecomafia, include i settori della criminalità organizzata che si occupano di traffico o smaltimento illecito di rifiuti, dell’abusivismo edilizio e delle attività di escavazione.

Per porre fine a questi eventi che danneggiano il nostro territorio, Legambiente, insieme a soggetti istituzionali e migliaia di cittadini, propone l’introduzione dei delitti ambientali nel codice penale.

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