A fare emergere l’indecisione di fondo di un’alta percentuale di studenti è stato un sondaggio prodotto dall’Osservatorio sull’Orientamento scolastico del portale Skuola.net, che ha intervistato 1.800 alunni di terza media.
Ebbene, dai risultati è uscito fuori che appena il 50% degli intervistati ha preso la decisione con largo anticipo (tre su dieci hanno affrontato la questione già dalla seconda media), mentre un ulteriore 25% ha sciolto la riserva sull’indirizzo di studi ma non sull’istituto in cui puntare al diploma: quindi, uno studente su quattro deciderà all’ultimo momento.
Un intervistato su cinque ha anche denunciato che le attività di orientamento organizzate dal proprio istituto sono state pressoché inesistenti.
Un ulteriore 50% ha detto che l’orientamento del proprio istituto si è svolto solo a partire dallo scorso settembre non entusiasma.
Appena il 40% ha poi trovato l’orientamento propostogli veramente utile a chiarirsi le idee, mentre la restante parte lo ha bocciato parzialmente (44%) o totalmente (16%).
Per quanto riguarda il “consiglio orientativo”, quello che tutte le scuole sono tenute a fornire agli alunni, solo uno studente su tre ha detto di averlo preso come punto di partenza per capire dove iscriversi, mentre meno della metà (43%) lo ha giudicato inutilizzabile, con il 22% che non l’ha proprio ricevuto.
Due indicazioni tutt’altro che incoraggianti e che darebbero sostegno all’idea del ministro, Giuseppe Valditara, di introdurre dei docenti tutor specializzati nell’orientamento scolastico degli alunni.
Ma i tredicenni sono consapevoli dell’importanza della scelta scolastica che si apprestano a fare? In prevalenza sì: tre su quattro sanno che il tipo di diploma superiore che andranno a ottenere condizionerà parecchio i propri sbocchi professionali: non a caso, il 24% nello scegliere l’indirizzo ha guardato soprattutto alla quantità di opportunità occupazionali o formative che potrebbe aprire dopo il diploma di maturità.
Tuttavia, per un giovane su tre rimane fondamentare fare “incontrare” gli studi con le attitudini personali.
La maggior parte andrà all’Università
E tre 13enni su dieci già pensano agli studi accademici: ritengono che la scuola superiore debba preparare al meglio all’università o a spianare la strada verso quanti più corsi di laurea differenti: la pensano così quasi 3 su 10.
Infatti, l’80% degli studenti si è espresso in modo netto: l’Università è quasi un passaggio obbligato per avere un futuro di successo. Peccato che negli ultimi anni il numero di studenti che dalle superiori vanno all’Università si è sensibilmente ridotto.
Solo un decimo degli studenti intervistati immagina di rivolgersi verso il mondo del lavoro con il solo diploma di maturità. Fonte skuola.net