Spesso si va a spasso o per servizi o per godersi una semplice passeggiata, dove si ha modo di riflettere e nello stesso tempo di ammirare il fervore del via vai della gente. Proprio in queste cose semplici, capita di assistere a degli eventi di poca importanza, ma che regalano soddisfazione e quel velo di felicità: come trovare un portafoglio pieno di soldi e consegnarlo alle autorità affinché giunga al destinatario, aiutare un povero cane randagio con del cibo o semplicemente raccogliere dei fiori, belli per il loro colore, e regalarli a qualcuno che si vuole bene. Potrebbero considerarsi cose insignificanti quello che quotidianamente accadono nella vita di ciascuno. Invece basta un semplicissimo gesto per scatenare una piccolissima dose di serotonina. Alla base della felicità di ognuno c’è una molecola, impercettibile all’occhio umano. Una cosa minuscola che scatena una grande sensazione momentanea, ma che pervade tutto il corpo fino a toccare l’anima. Si va a spasso e la felicità potrebbe essere dietro l’angolo. Ma non come succede al protagonista del film di Étienne Chatiliez, che per fuggire dai problemi assume l’identità di una persona scomparsa da tanti anni fa. Perché alla fine si ritorna sempre alla realtà e a quelle piccole cose che regalano un sorriso a chi le fa e a chi le riceve.
Valentina Fiorentino
“IC Sandro Pertini-Orta Nova”
Classe 3E