Ombre tra le mani, il buio Odora come Gomgel 

Odora come Gomgel è un rassegnato canto d’amore fra quattro mura senza finestra: Angelo Sava maneggia costrizioni mentali e fisiche in un inquietante crescendo tra noise e darkwave. 

Il nuovo singolo di Angelo Sava è una poesia dimenticata nei pantaloni, qualche suono in sottofondo ed è musica. Angelo Sava è il perfetto esempio di come  fare canzoni che la gente non si aspetta: l’artista di base a Bologna fa dei suoi brani i suoi personali esorcismi. 

Il brano calca la mano sugli esiti di un contatto che tende all’annullamento. In questo senso, il sound design di Angelo Sava si allinea con un singolo che, già a partire dal titolo citazionista ma dubbio, non nasconde la propria quota di stravaganza. La stranezza generale che traspare dal brano è un tema che secondo l’autore non va messo ai margini, ma va normalizzato. Nel mondo sempre più frenetico che ci si erge davanti, nessuno si salva alla gara della sopravvivenza, ma, al contrario, spira con il fegato pieno di segreti mai enunciati.

Odora come Gomgel suggella una sensazione unica e inconfondibile, ma che proviamo una sola volta nella vita, come la prima volta che si sente l’odore della propria pelle, destinato a sparire nell’abitudine della quotidianità. Nell’aula vuota della malinconia, la luce si vede appena e siamo assopiti in un angolo attendendo che qualcuno ci venga a salvare.
 

Il testo, assai fotografico nei suoi effetti, cela un’oscurità tangibile in fondo a quell’aula buia in cui l’artista si sente come messo in punizione da un volere superiore. La melma nera che lo cosparge, inibendone i movimenti, si riscontra anche nell’estetica del progetto, in cui una delle principali ispirazioni è l’album Party Girl di Michelle Gurevich.

Odora come Gomgel è l’unico singolo estratto dal nuovo album con cui l’artista si trova a suo agio negli abiti del cantautore: Una piccola morte, il disco della maturazione di Angelo Sava, è in uscita l’11 ottobre 2024.

Post recenti

Leave a Comment