Federico Fellini è uno tra i registi italiani più importanti del ‘900. Egli viene ricordato anche per la sua visione del grottesco (tutto ciò che è deforme e innaturale) e la relativa evoluzione. Si pensi a film come “La dolce vita”, “8 ½” , “Casanova” e “ E la nave va”. Nel primo film abbiamo una trasposizione della vita in una festa continua, interpretata quindi come forma inautentica di vivere. In “8 e ½” abbiamo numerose figure grottesche come per esempio il confronto tra sacro e profano, il girotondo alla fine del film o anche la scena in cui il protagonista si stacca da terra e viene tirato con una corda per tornare giù. Il cinema di Fellini si rifà quindi a un grottesco che intende liberare l’uomo dalla paura della morte. In “Casanova” abbiamo un momento di rottura. Il grottesco si trasforma in nero, mortuario. Nonostante ciò abbiamo ancora elementi grotteschi all’interno del film. Nel film “E la nave va” si ha una contrapposizione tra il mondo basso dei fuochisti a quello alto dei nobili e degli artisti. Viene mostrata quindi la fine malinconica della società e di un’epoca prima dello scoppio della prima guerra mondiale.
Quest’anno ricorre il centesimo anniversario dalla nascita del grande regista e non c’è modo migliore per festeggiarlo che riguardando i suoi capolavori!
Photogallery della mostra in Biblioteca Magna Capitana: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10159551988818092&id=215156468091