Disastri ambientali in tutto il mondo: il richiamo da parte dei ragazzi delle nuove generazioni…Vanessa Vinciguerra

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La natura non può più aspettare: dobbiamo fare qualcosa

La natura, sin dalla preistoria, è sempre stata la nostra prima casa. Se riflettessimo qualche minuto su quanto l’ambiente ci ha dato e ci dà ancora, rimarremmo a bocca aperta. Ora, però, riflettiamo anche su come lo stiamo trattando. Cosa diamo in cambio a tutto ciò che la vita ci fornisce? Sicuramente nulla di positivo. Solo tanto inquinamento che porta a innumerevoli problemi, diffusi in tutto il globo. Stiamo distruggendo lentamente l’unico pianeta a nostra disposizione.

Nella Rivoluzione Industriale (parliamo quindi del periodo compreso tra il 1760 e il 1840) l’uomo ha scoperto nuovi materiali, costruito nuove macchine attraverso metodi differenti e tanto altro per il miglioramento della vita di ogni persona. Ciò ha dato origine allo sviluppo del mercato e alla globalizzazione dei prodotti in vendita provocando un continuo sfruttamento dell’ambiente. Se pensiamo all’ automobile, essa oggi è diventata una necessità quotidiana e il suo utilizzo determina un notevole inquinamento atmosferico. Tutto ciò è solo uno dei tanti abusi sulla natura. Abusi che continuamente noi uomini perpetriamo nei mari, nelle foreste, nell’aria e in ogni bioma. Da sempre l’uomo non si è reso conto del danno che avrebbe causato al proprio pianeta e il risultato oggi è di fronte ai nostri occhi. Tanto è che l’ONU (Organizzazione Nazioni Unite) ha previsto un programma d’azione per lo sviluppo sostenibile in 17 obiettivi interconnessi (Agenda 2030). Si tratta di obiettivi comuni che riguardano tutti gli individui di tutti i Paesi.

“E in questa pianura, fin dove si perde, crescevano gli alberi e tutto era verde, cadeva la pioggia, segnavano i soli il ritmo dell’uomo e delle stagioni” così Francesco Guccini, nella sua canzone Il vecchio e il bambino, esprime con sguardo nostalgico la bellezza del mondo, una bellezza scomparsa a causa dell’uomo. A tutti noi piacciono le fiabe e, nella speranza che un cambiamento serio avvenga nell’agire umano, continuiamo a sognare il lieto fine.

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