Intrattenere una conversazione con una persona logorroica, quindi affetta da logorrea, significa non avere tanti intervalli di tempo per parlare. Non per niente, nella conversazione, da parte del mittente c’è un flusso eccessivo(-rrea) di parole(logo-).
Nella lingua italiana, un suffisso può determinare l’inizio della definizione di una parola. “-rrea” indica sempre che qualcosa cola o si propaga in maniera spropositata.
Un ulteriore esempio è la scialorrea, lo scorrere continuo di saliva dalla bocca. Triste pensare che ogni parola che termini con “-rrea” sia sempre legata a una malattia o a impulsi patologici.
La maggior parte delle parole che terminano così è usata in campo medico; Tuttavia possiamo ricavare infiniti esempi con parole che non appartengono solo al mondo della medicina, come la graforrea: l’impulso continuo di documentare o descrivere ciò che si sta vivendo segnandolo in una qualsiasi maniera scritta.
Lo scienziato, divulgatore e content creator statunitense Michael Stevens, appassionato di letteratura inglese e fisica, suggerì proprio nel 2024 di aggiungere al dizionario inglese la parola “Zurrhea”, la necessità continua di pronunciare parole le cui lettere appaiono in ordine alfabetico contrario. Il suggerimento venne poi ovviamente scartato da tutte le case editrici di dizionari.